31 Agosto ’14 RandoRiver al PS

randoriver

Una vera e propria randonneè per mountanbike non poteva arrivare se non dai nervianesi, da chi altro sennò? Randoriver, seconda edizione con percorsi per ruote grasse disegnati ed organizzati in concomitanza della Festa della Garbatola (frazione di Nerviano) adatti a tutti, dalle famiglie con percorso da 50 km ai bikers esperti con i tracciati da 90k e 130k. Nessuna grossa difficoltà da affrontare, prevalentemente circuiti in ciclabile e segmenti sulle alzaie dei vari fiumi incontrati sul tragitto, Ticino, Olona, il Naviglio, il Canale Villoresi e lo Scolmatore.

Poteva essere la giusta occasione, per me, di brevettarmi anche in sella ad una 26 pollici.

Dal test fatto al Parco di Monza il primo di giugno, la Cube è rimasta ferma in cantina, questo ha causando il blocco parziale della pinza del freno posteriore, probabilmente la mia negligenza nel deporre la bici in posizione sbagliata. In panico per non saper dove metter mani, ho chiesto aiuto all’amico Gianni che, pur sommerso di lavoro, mi ha risolto il problema facendo gli straordinari e regalandomi la possibilità di essere al via per la 90k, grazie capo!

MAPPA

Decido di partire da casa in bici, come ho già fatto in occasione della Randonneè della Merla, sia per lasciare l’auto a casa, sia per entrare in sintonia con la mia CUBE  sulla strada del trasferimento. Andata ritorno più RandoRiver, totale 130k circa, non male…

Parto da casa per le 6:40, il tempo sembra tenere, per precauzione, ma anche come il Bikers style impone, indosso il mio camelbak con un cambio, mantella, due ferri e una camera d’aria in più, non si sa mai…

Per le 7:15 sono a Garbatola, sono il primo, trovo solo i ragazzi dello Staff al lavoro per accogliere al meglio gli altri Bikers, stimano tra i 150 e 200 ciclisti alla partenza per il medio ed il lungo. Dopo qualche minuto  vedo arrivare Stefano Sisti, Giuseppe (Beppe) ed il figlio Stefano, bene penso, il gruppo è fatto, siamo in quattro, arriviamo dalle randonnèe e sappiamo tutti come pedalare in gruppo.

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La partenza è fissata per le 9:00, il tempo di un caffè, offerto dall’organizzazione, e due chiacchiere tra amici sulla stagione pedalata e quella che si pedalerà l’anno prossimo, Parigi-Brest per qualcuno, sempre #Brianzalandia per qualcun’altro (il sottoscritto).

Briefing tecnico dell’amico Fermo e siamo tutti pronti per partire. Tra le altre cose oggi mi è capitato il badge numero Uno, quindi non devo sfigurare!

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???????????????????????????????Partiamo e rimaniamo noi quattro, Beppe, io e i due Stefano. Il primo tratto si sviluppa sull’alzaia del canale Villoresi direzione Garbagnate Mse. Ci sono già parecchie persone sulla ciclabile, chi pedala in totale relax, chi porta a passeggio in cane, e chi non ha null’altro da fare se non inveire contro noi perché siamo in tanti …. Non sapevo che ci fosse un numero massimo di anime autorizzate a pedalare sulla ciclabile…
Passato questo primo tratto, si percorre poi una serie di collegamenti in asfalto per raggiungere il cantiere dell’Expo 2015 e nuova Fiera. È logico che il percorso, almeno in questa prima fase, possa essere tortuoso e poco attraente, siamo alle porte di Milano, la speranza è che diventi più divertente nella seconda parte, quando si costeggerà il Ticino ed il Villoresi in zona Castano.

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Appena passata l’area Fiera, prendiamo l’ennesima ciclabile per recuperare il tratto che costeggia il Canale Scolmatore di N/O che ci porterà così alle porte di Albairate. Oltre a noi quattro, un bikes ci ha appena superati e si è messo in testa a fare l’andatura, in attesa che il socio, in coda, lo raggiunga. In prossimità di un piccolo passaggio sul fiume Olona però, il ciclista in testa si dimentica di segnalare un palo presente al centro della stretta carreggiata. Lui chiaramente passa indenne, i due Stefano non si accorgono nemmeno dell’ostacolo ma lo evitano, il quarto, che sono io, ed il quinto, l’amico Beppe, sono quelli che hanno la peggio. Ripensando alla dinamica, credo che quel maledetto palo abbia fatto da fulcro al mio manubrio, facendo girare bruscamente la ruota verso sinistra, catapultandomi in avanti per poi cadere a terra. Nel “lancio” l’estremità del manubrio della Cube mi ha colpito secco sia sul bacino che sul quadricipite della gamba sinistra lasciandomi un’escoriazione sull’anca ed un forte ematoma alla coscia. Per Beppe non è andata meglio, al contrario di me, Lui il colpo l’ha subito dal palo, forse perché più spostato verso il centro, interessando più la zona toracica ed anche per lui la coscia sinistra. L’ultimo, il socio dell’apripista, è solo franato su Giuseppe, senza aver preso alcun colpo ne dal palo ne dalle bici. Rialzatomi in piedi ho cercato di soccorrere l’amico Beppe ma dopo un velocissimo check sulle nostre condizioni, ho preferito comunque chiamare il 118 per una verifica più accurata, soprattutto per quella botta all’anca.

I soccorritori, dopo aver fatto i controlli di routine, hanno insistito per verificare con RX che nulla fosse rotto. Io sono salito in lettiga, Giuseppe ha preferito rientrare a casa per poi presentarsi al vicino PS. Medicazioni, lastre, visite ortopediche, il referto parla di un grosso trauma al quadricipite della gamba sinistra ed escoriazioni di vario tipo a gomito, polso, anca e ginocchio, nulla di rotto. Col senno di poi posso dire che poteva andare peggio, la frattura del bacino era più che probabile, averla scampata con una grossa botta e qualche limata alla pelle è forse la cosa migliore.

È forse inutile cercare colpevoli e/o scuse sull’accaduto, aver seguito un ciclista sconosciuto, aver affrontato un percorso da MTB con l’atteggiamento del Corsa, più concentrato a limare piuttosto che vigilare sugli ostacoli presenti sul tracciato, aver percorso strade (ciclabili in questo caso) inedite senza la dovuta attenzione, hanno portato allo spiacevole incidente… in questi casi come si usa dire, tutta esperienza! giusto?!

La mia RandoRiver si è interrotta al 20mo chilometro, Stefano Sisti, una volta accertato che fossimo in buone mani, ha poi proseguito concludendo alla grande il 90k. Stefano, figlio di Beppe, ha invece recuperato l’auto ed accompagnato il padre al Pronto Soccorso per gli accertamenti a torace e femore. Infine il biker apripista, appena ha potuto, è ripartito in compagnia del socio senza troppo preoccuparsi delle nostre condizioni fisiche… Ricorda, è una ruota, oggi a me domani a te…

Ancora una volta

Ancora una volta mi trovo a rincorrere una condizione fisica che non riesco più a mantenere per molto tempo, prima frattura malleolo sx causato da un incidente in moto, poi la botta al gomito presa sulla discesa del Ghisallo, quest’inizio Estate il collasso del nervo femorale, ultimamente i dolori alla zona lombare, infine la botta al bacino ed ematoma alla gamba sinistra… non si finisce mai di remare… siamo nati per soffrire, soffriamo! Finché possiamo raccontarlo….

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9 risposte a 31 Agosto ’14 RandoRiver al PS

  1. fabiorandonneur ha detto:

    Che sfiga vecio😞 Rimango dell’idea che le ciclabili nelle rando spesso sono pericolose, basterebbe un po’ più di buon senso in tutti noi nel percorrerle come già hai detto tu, ma poi ci si fa prendere e allora…meglio evitare.
    Buon recupero!

  2. 90rpm.blogspot.it ha detto:

    Ciao, faccio parte del gruppetto che si è imbattuto in voi dopo la caduta, ricordi?
    Sono felice che i danni non siano stati gravi! Devo dire che vedere il tuo socio a terra non faceva proprio ben sperare…..
    Ho raccontato l’episodio dal mio punto di vista, lo puoi leggere nel mio sito: http://www.90rpm.blogspot.it (lo stesso sito da cui hai preso l’immagine di copertina 😉 )

    Vi auguro una pronta guarigione!

    • maxbigandrews ha detto:

      grazie del complimento…. Big! esagerato..
      in pratica però il “gruppone” era di 4 Soci e due estranei, uno dei due davanti al momento del botto…

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